Dadaismo
Nel 1916, in quasi tutta Europa imperversa la Prima Guerra Mondiale. L'arte aveva poco spazio per esprimersi. Molti artisti e intellettuali fuggirono a Zurigo, nella neutrale Svizzera, dove poterono creare la cosiddetta arte dell'esilio. La città era allora l'epicentro dell'avanguardia europea.
Il 5 febbraio 1916, Hugo Ball e la futura moglie Emmy Hennings aprirono il locale per artisti Voltaire nella Spiegelgasse 1, nel quartiere zurighese di Niederdorf. Qui si incontravano artisti e intellettuali internazionali con le stesse idee. Il cabaret si trovava solo a pochi passi dall'abitazione di Lenin, che, ai tempi, si trovava anch'egli in esilio a Zurigo.
Le leggende che avvolgono la scelta del nome "Dada" sono innumerevoli. Che uno dei dadaisti sia incappato nel nome sfogliando distrattamente un dizionario francese? Dada, infatti, è una definizione infantile di "cavalluccio di legno". Un'altra versione sostiene che il nome derivi dall'affermazione russa "Da!", un'altra ancora che i dadaisti trassero spunto dai saponieri Bergmann & Co., che avevano inserito un cavalluccio di legno nel marchio di fabbrica. Del resto, in un manifesto dada si legge: "Il Dadaismo è il migliore sapone al latte di giglio del mondo".I fondatori del movimento provenivano da diversi paesi: Germania, Romania, Francia. Solo Sophie Taeuber Arp, moglie di Hans (Jean) Arp, arrivava dalla Svizzera. Oggi la si trova sulla banconota svizzera da 50 franchi.
I dadaisti cercavano un'arte che guarisse e liberasse gli uomini dalla follia del tempo. Mentre nel resto d'Europa imperversava la guerra, i dadaisti sperimentavano con diversi stili e strumenti, protestando a modo loro (con nonsense, umorismo e ironia) contro la disumanità e l'atrocità della guerra.
Presi da una sorta di ebbrezza, i dadaisti sperimentavano con vari stili, materiali e forme. Quando Hugo Ball recitò per la prima volta "versi senza parole", le cosiddette poesie sonore, il Dadaismo assunse un aspetto mistico e diventò come una religione per alcuni dei suoi seguaci. I membri del movimento furono i primi artisti performativi. Oltre alle poesie sonore, inventarono le poesie simultanee (più oratori recitavano contemporaneamente versi in lingue e tempi differenti) e furono i precursori del Surrealismo e dell'odierna Slam Poetry. Amavano, inoltre, utilizzare il collage.
Con la loro arte anticonformista e le loro folli iniziative, i dadaisti attirarono l'attenzione su di sé a Zurigo. Amavano pubblicare notizie fasulle sui quotidiani, come quella di un presunto duello alla pistola tra due dadaisti sul promontorio zurighese Rehalp. Entravano anche con irruenza nelle osterie, urlando "Dada!" e dileguandosi subito dopo.
I dadaisti erano comunicatori straordinari. Con lettere, manifesti e riviste che inviavano ad amici artisti, riuscirono a diffondere la loro visione nel mondo. Entro breve, si formarono gruppi dada a Berlino, Amburgo, Parigi e persino New York. Dadaisti famosi lontani da Zurigo furono Man Ray, Marcel Duchamp, John Heartfield e Hannah Höch.Bild
Marcel Duchamp
“D’altronde sono sempre gli altri che muoiono”.

Marcel Duchamp
Tornando al grande Marcello, negli ultimi anni della sua vita lascia l'arte per gli scacchi, morendo nel 1968.
a seguire un paio di opere più famose.
Spiegazione in opere di Ready-made

Datata 1917 "La fontana" per riprendere il concetto di ready-made spiegato sopra, questo oggetto nasce come orinatoio ma la sua manipolazione lo porta a diventare concettualmente una fontana.
oggetto mai esposto, successivamente andato perduto.
viene considerato da alcuni storici dell'arte una delle maggiori opere del ventesimo secolo. Dal 1964 sono state riprodotte 16 copie dell'opera.

Ready- made rettificato,
L.H.O.O.Q. Monna Lisa,1919 (riproduzione della Gioconda di Leonardo da Vinci con baffi e barba aggiunti).
Si tratta di una riproduzione fotografica della Gioconda di Leonardo da Vinci alla quale sono stati aggiunti provocatoriamente dei baffi e un pizzetto. Il titolo è sostanzialmente un gioco di parole, infatti le lettere L.H.O.O.Q. pronunciate in francese suonano come la frase Elle a chaud au cul ([el aʃ o o ky]),letteralmente "Lei ha caldo al culo", che significa "Lei si concede facilmente". Può essere letto anche come la parola inglese "look" (guarda). Come nel caso di altri ready-made, Duchamp ne ha realizzato diverse versioni, tra le quali anche L.H.O.O.Q. Shaved del 1965 nella quale appare la Gioconda senza baffi e la scritta in francese "rasée L.H.O.O.Q.".
L'opera può essere considerata un manifesto contro il conformismo. Dissacrando uno dei miti artistici più consolidati, Duchamp non intende negare l'arte di Leonardo ma onorarla, a modo suo, mettendo in ridicolo gli estimatori superficiali e ignoranti che apprezzano la Gioconda solo perché tutti dicono che è bella, conformandosi acriticamente così al gusto della maggioranza delle persone.